La musica, nella sua essenza, è ciò che ci dà ricordi. E più a lungo una canzone esiste nella nostra vita, più ricordi abbiamo di essa.
Cosa dicono le canzoni di Sanremo? Cosa raccontano in quei tre minuti sul palco dell’Ariston? Quale energia o forza hanno i testi della storia sanremese? Di sicuro tanto (ma proprio tanto) amore, un po’ di sesso (ma non troppo) ma senza politica. L’esercizio di lettura dei testi del festival dovrebbe riuscire utile se, come amano dire in Rai, Sanremo è lo specchio dell’Italia e della società.
E allora divertiamoci!!!
Proverò ad applicare sui testi di Sanremo 2015 i risultati emersi da un’indagine empirica sui testi di 183 canzoni sanremesi, ovvero le prime tre classificate di tutte le edizioni del Festival dal 1951 al 2014, pubblicata su “Il Fatto Quotidiano” qualche giorno fa e realizzata dal gruppo di ricerca Quaerys – Università di Torino. Quello che emerge è il trionfo del sentimento con la parola amore al primo posto, seguita da vita e cuore.
Fonte :www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/11/sanremo-politica-tabu-sesso-non-parlato-canzoni-festival/1415699/
Dal grafico ci si rende conto che non è l’amore felice a vincere ma quello drammatico che ruota attorno ai tempi verbali come lasciare, perdere e finire. Inoltre, è possibile individuare quattro gruppi tematici:
1. le canzoni “cosmologiche”, o anche dello “spazio-tempo” (in verde nella grafica): sono quelle che fondono, nei modi più differenti, cielo e terra, tornare e lasciare, giorni e anni, ma anche sole, cuore e amore;
2. le canzoni “video-oniriche” (in rosso): l’arte non è cosa da tutti, gente, e questo gruppo ne è la dimostrazione. Le canzoni che troviamo qui (“Volare” capofila indiscussa) attraversano temi prettamente metereologici (“vento”), altri celesti (“volare, stella”) per giungere alla dimensione del sogno, dove tutto può accadere.
3. le canzoni dell’ “amore” (in blu): amore e cuore, una rima facile e abusata. Amore come vita e felicità, ma non solo: c’è anche l’amore di una notte, che una certa pudicizia nostrana si ostina a non chiamare col suo nome, cioè “sesso”;
4. le canzoni dei “luoghi comuni” (in giallo): non che i precedenti gruppi ne siano esenti, ma qui siamo oltre. È il gruppo delle canzoni che celebrano l’amore degli angeli (che non hanno sesso), con un’interessante similitudine tra “donna” e “mamma”. L’amore che accarezza le corde dell’ “anima”.
Si pensi solo che la parola “sesso” apparve la prima volta nel testo “Gianna” di Rino Gaetano, nel 1978.
A latere troviamo le questioni sociali: la droga e le dipendenze, l’omosessualità, la crisi economica e la politica (quasi assente). Secondo la ricerca, i temi sociali sono stati il 5% tra il 1951-68, il 38% negli ultimi anni. Le tematiche sono quelle delle difficoltà economiche e della soddisfazione che può dare la vita.
Lo studio, infine, rivela interessanti indizi rispetto a ciò che nei brani non c’è mai o c’è davvero poco. Ad esempio, non si è mai cantato delle Torri Gemelle o dei conflitti in Afghanistan e in Iraq, e la stessa parola «guerra» appare solo 5 volte dopo l’11 settembre.
E in questa edizione? Tutto cambi perché nulla cambi. Troviamo canzoni cosmologiche e canzoni dell’amore. La parola più utilizzata tra i testi di Sanremo 2015 è la parola “Amore” (o amare, come verbo), presente in 11 canzoni su 20. Il Volo, giovane trio di “musica pop lirica”, nel brano “Il grande amore” già nel titolo non corre il rischio di essere frainteso e nel testo spiega: “Senza più timore te lo voglio urlare questo grande amore \ Amore, solo amore [continua]”.È tutto un magma indistinto di baci, abbracci, piedi nudi, mani che si toccano, labbra che si baciano, gente che si perde, si ritrova, scappa, ritorna, si guarda, fa l’amore, non fa l’amore, senza che sia mai veramente possibile capire, per il povero ascoltatore (o lettore, nel mio caso) che cavolo stia succedendo: stanno insieme? Si sono lasciati? Si sono lasciati e si sono rimessi insieme? Stanno insieme ma tra poco si lasceranno? Stanno insieme, tra poco si lasceranno, ma poi si rimetteranno insieme?
Segue, al secondo posto “Vita/Vivere”, parola ritrovata in 10 canzoni.
A proposito di canzoni video-oniriche troviamo quella dei Dear Jack nella quale permane la fissazione di quello che c’è sopra il cielo, ma qui con bella sorpresa le idee platoniche dell’ora di filosofia sostituiscono il paradiso del catechismo: “Nascosta, tra cielo e terra, diventi aria e cresci fino alle idee”.
La parola “Giorno” (terza parola più presente nei testi) si ritrova molto di più della parola “Notte” così come il “piangere” è meno presente del “sorridere”. La parola “Abbraccio/Braccia” è tra le più presenti tra i venti brani, e quel desiderio di positività di cui parliamo, si proietta e si espande verso il futuro. Tra le parole che più si ritrovano nei testi, c’è anche “Sogno/Sognare”.
E le nuove tecnologie? La canzone di Biggio e Mandelli fa entrare per la prima volta il “tablet” e il “wi-fi” nelle parole dei testi di Sanremo. Per trovare il debutto del “computer” nei versi sanremesi si deve tornare indietro al 1986, quando viene citato nel brano “Innamoratissimo” dei Righeira e “E camminiamo” di Lanfranco Carnacina. Nel brano “È sabato sera” di Filippini si fa riferimento al telefono. Nei testi in gara quest’anno troviamo anche parole come Peppa Pig, Telepass e Bypass.
Per quel che riguarda i nomi propri di persona presenti nei titoli delle canzoni, “Elisa” raggiunge “Monica” a quota tre. Oltre a quella celebrata dai KuTso, abbiamo una “Elisa,Elisa” di Sergio Endrigo (1973) e la “Per Elisa” di Alice, vincitrice nel 1981.
In fondo la musica è come il vento: soffia, continua a passare, a fluire. E finché ci sarà vento (e Sanremo) ci saranno nuove canzoni. E strani amori!!